Libri distillati: scoppia la polemica
|Libri distillati: romanzi rimaneggiati e ridotti all’osso. L’iniziativa di Centauria che ha indignato i lettori (e non solo).
Ho notato nell’angolo del supermercato dedicato all’edicola, dei libri che la settimana scorsa non avevo visto. Attirato dal prezzo (3.90 €) mi sono avvicinato e ho notato che i libri erano piuttosto “magri”. Ho pensato potesse trattarsi di una edizione economica, con caratteri minuscoli e pagine sottili. Non ho potuto appurarlo perché i libri erano incartati e quindi non potevo sfogliarli.
Incuriosito dall’iniziativa ho fatto una ricerca su internet ed ho scoperto dal sito ufficiale della casa editrice che quei libri detti “libri distillati” sono in realtà un rimaneggiamento dei titoli originali da cui sono state eliminate le parti considerate “inutili”, per consentire una lettura più scorrevole.
L’iniziativa dei “libri distillati” è stata accolta con pesanti critiche da parte delle comunità dei lettori. Le parole verso la casa editrice Centauria che fa parte del gruppo RCS sono state molto dure. Da parte sua Centauria ha adottato lo slogan “abbiamo ridotto le pagine non il piacere“.
Non sono in molti a pensarla così e la frase: “Nascono i Distillati: un’occasione senza precedenti per goderti il meglio della narrativa italiana e internazionale in meno della metà delle pagine dell’originale, ma senza perderti nulla”, è stata contestata in quanto il “senza perderti nulla”, sembra decisamente fuori luogo.
Centauria pubblicherà due titoli al mese, al momento sono state pianificate le uscite fino a febbraio. I titoli sono: “Uomini che odiano le donne”, “Venuto al mondo”, “Il dio del fiume”, “La solitudine dei numeri primi”, “Le parole che non ti ho detto”, “Il socio”.
Ecco un esempio di come il libro distillato modifica il testo originale:
Uomini che odiano le donne – ESTRATTO (EDIZIONE REGOLARE)
Uomini che odiano le donne – ESTRATTO EDIZIONE DISTILLATA
La Casa Editrice è consapevole delle critiche ricevute, molto spesso arrivate tramite i canali social ufficiali. La risposta ufficiale non ha tardato ad arrivare.
“Grazie dei vostri interventi.
La nostra iniziativa editoriale ha suscitato, come prevedibile, reazioni contrastanti.
I libri in versione digest come sono i “distillati” esistono da tempo nei paesi di lingua anglosassone e anche in Italia, con selezione del Readers Digest. Hanno contribuito ad accrescere il numero dei lettori. Conoscere la voce di un autore, come accade nelle antologie, può spingere a voler leggere, ad esempio, un altro libro dello stesso autore. In versione integrale. Non c’è nessuna pretesa culturale ovviamente, ma di offrire la lettura come forma di intrattenimento in un tempo ridotto rispetto alla versione integrale. Come succede nelle riduzioni cinematografiche degli stessi libri. Ma con il vantaggio di leggere, che rimane come sappiamo una scelta minoritaria nel nostro paese. Non crediamo siano un insulto per chi ama leggere, piuttosto una moltiplicazione delle possibilità di lettura.”
Alla comunità di lettori questa iniziativa non piace. Quello che sembra a tutti gli effetti il “fast-food” dei libri stravolge il concetto stesso di lettura.
Se sei un lettore presta attenzione a queste edizioni, attirato dal prezzo potresti trovarti tra le mani un romanzo rimaneggiato e impoverito. Perché scegliere la seconda classe quando per poca differenza di prezzo si può viaggiare in prima?